Combatti l'obesità per migliorare la qualità della tua vita e sentirti bene col tuo corpo!
In seguito ad un calo ponderale importante frequentemente i pazienti presentano a livello della schiena delle pieghe adipocutanee multiple, delle pliche, composte da cute e tessuto adiposo. Queste pieghe possono variare in numero, da uno a quattro in ciascun lato della schiena, a seconda dell’accumulo adiposo durante l’obesità e dall’entità del successivo calo ponderale.
Il lifting superiore della schiena nei pazienti ex obesi o che hanno subito un forte dimagrimento ha come scopo quello di asportare la cute e il tessuto adiposo presenti in eccesso nella porzione superiore della schiena, la piega adipocutanea della scapola e quella laterale della mammella. Dopo l’intervento residuerà una cicatrice all’altezza della scapola, orizzontale od obliqua a seconda della tecnica chirurgica utilizzata. Frequentemente questo intervento è realizzato durante le procedure per il rimodellamento della porzione superiore del corpo: mastopessi, brachioplastica o lifting superiore del corpo.
Il lifting inferiore della schiena ha come scopo di asportare il tessuto adipocutaneo presente in eccesso a livello della porzione inferiore della schiena, la piega adipocutanea toracica inferiore e quella dei fianchi sui pazienti che hanno subito un calo di peso importante dopo una dieta o dopo la chirurgia bariatrica. Dopo l’intervento residuerà una cicatrice al di sopra dei glutei facilmente occultabile al di sotto degli slip. Frequentemente il lifting inferiore della schiena è realizzato durante le procedure per il rimodellamento dell’addome e della porzione inferiore del tronco, l’addominoplastica circonferenziale o il lifting inferiore del corpo.
Pazienti che in seguito ad un calo ponderale importante presentano un eccesso di cute e tessuto adiposo a livello della schiena, caratterizzato dalla presenza di pliche adipocutanee multiple.
Durante la prima visita il chirurgo valuterà attentamente la storia clinica del paziente, i precedenti interventi chirurgici, l’anamnesi farmacologica, l’eventuale presenza di allergie e le motivazioni che hanno spinto il paziente verso questa tipo di procedura.
E' molto importante che il paziente fornisca una storia clinica approfondita e dettagliata in quanto tutte le informazioni così ottenute possono prevenire l’insorgenza di complicazioni. Alla domande sui farmaci si deve includere qualsiasi integratore alimentare o preparato a base di erbe (ginkgo biloba, ginseng…) dato che questi possono influire sulla pressione arteriosa e sulla coagulazione. L'onestà riguardo al fumo e l’alcool è molto importante perché entrambi influenzano la capacità di guarigione e il tempo necessario al recupero.
Dopo aver esaminato la storia clinica il chirurgo valuterà le priorità e le motivazioni del paziente, affrontando tutti i suoi dubbi e tutte le sue preoccupazioni.
Al termine della visita il chirurgo indicherà le strategie terapeutiche più appropriate, spiegando i vantaggi e gli svantaggi delle diverse possibilità. A questo punto il paziente potrà prendere una decisione e, se lo desidera, verrà programmato l’intervento. La decisione di sottoporsi ad un intervento chirurgico è molto importante e deve essere valutata sempre molto attentamente.
Durante la visita i pazienti che lo desiderano possono farsi accompagnare da un familiare o da un amico.
L'anestesia è un aspetto essenziale di qualsiasi intervento chirurgico e deve essere eseguita sempre nel modo più sicuro.
L'anestesia generale è la forma più profonda di anestesia. Il paziente è addormentato, non sente dolore e non ricorda la procedura. Questo tipo di anestesia è di solito quella preferita nel lifting superiore e inferiore della schiena.
La sedazione intravenosa è una combinazione di anestesia locale e di sedazione per via endovenosa. Il paziente respira in modo autonomo ma si trova in uno stato di sonno profondo durante tutta la procedura. Non sente nessun dolore e non si ricorda della procedura. La sedazione intravenosa è raramente usata nel lifting superiore e inferiore della schiena.
Una forma intermedia di anestesia, e relativamente nuova, è la maschera laringea (LMA, laryngeal mask airway). Con la maschera laringea il paziente respira in modo autonomo ed i gas anestetici lo mantengono addormentato durante tutta la procedura. Al termine dell’intervento i gas sono chiusi e ci si sveglia dal sonno. Il paziente non sente alcun dolore e non ricorderà la procedura. Questo tipo di anestesia è una valida alternativa all’anestesia generale, sempre che ci siano le indicazioni e le condizioni.
Immediatamente dopo l'intervento il paziente noterà il cambiamento anche se per alcune settimane potrebbe persistere un lieve gonfiore.
Entro pochi giorni il paziente potrà tornare alla normale attività quotidiana anche se durante la prima settimana deve evitare di fare sforzi. Si potrà tornare all’attività sportiva dopo un mese dall’intervento.