L'OBESITÀ

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Mario Dini

Che cos'è il Lifting Superiore del Corpo? Il Body Lifting

Il lifting superiore del corpo è un procedura chirurgica che ha come scopo quello di rimodellare il profilo di tutta la porzione superiore del corpo (braccia, mammelle e porzione superiore della schiena) durante un unico intervento.

lifting del corpo
lifting superiore del corpo

La durata complessiva dell’intervento è di circa 6 ore e dopo l’operazione sarà presente una cicatrice lineare che si estenderà dal gomito fino alla regione laterale del torace, una cicatrice orizzontale in regione scapolare e le cicatrici causate dalla mastopessi, frequentemente una cicatrice periareolare (attorno all’areola), una cicatrice verticale (dall’areola fino al solco inframammario) e una orizzontale nel solco inframammario.

Indicazioni

Pazienti che in seguito ad un calo ponderale importante presentano delle profonde alterazioni morfofunzionali che interessano contemporaneamente le braccia, le mammelle e la porzione superiore della schiena.

Tecnica chirurgica

La cute e il tessuto adiposo presenti in eccesso a livello delle braccia sono asportati con la tecnica della brachioplastica estesa; in questo modo è possibile rimodellare il profilo delle braccia e contemporaneamente eliminare parte dell’eccesso adipocutaneo presente a livello toracico.

Il disegno preoperatorio è formato da un’ellissi che si estende dal gomito fino al torace, pochi centimetri al di sotto dell’ascella, con asse maggiore parallelo all’asse del braccio. La cute è incisa seguendo il disegno preoperatorio, in modo graduale e in direzione distale-prossimale.

Il tessuto adiposo è separato dal piano muscolare e dalla fascia che ricopre le strutture neurovascolari del braccio. L’intervento termina con il posizionamento di un drenaggio e con la sutura per piani dell’incisione chirurgica, evitando che vi sia un’eccessiva tensione. A livello dell’ascella è realizzata una plastica a zeta per evitare la formazione di una cicatrice retraente.

La cute e il tessuto adiposo presenti in eccesso a livello della porzione superiore della schiena, la piega adipocutanea della scapola e quella laterale della mammella, sono asportati utilizzando la tecnica del lifting superiore della schiena. La cute è incisa seguendo il disegno preoperatorio, due linee orizzontali e parallele che si estendono dalla superficie laterale del torace fino alla linea mediana posteriore. Il tessuto adiposo sottocutaneo è separato dal sottostante piano muscolare. I margini della ferita chirurgica sono avvicinati e suturati per piani.

Infine si procede con il rimodellamento della mammella, frequentemente mediante una mastopessi a “T” capovolta. Tale tecnica consiste nel rimodellamento della ghiandola e nell’asportazione della cute periareolare, del polo inferiore della mammella e del tratto orizzontale lungo il solco inframammario.

Come si svolge la visita pre-operatoria?

Durante la prima visita il chirurgo valuterà attentamente la storia clinica del paziente, i precedenti interventi chirurgici, l’anamnesi farmacologica, l’eventuale presenza di allergie e le motivazioni che hanno spinto il paziente verso questa tipo di procedura.

E' molto importante che il paziente fornisca una storia clinica approfondita e dettagliata in quanto tutte le informazioni così ottenute possono prevenire l’insorgenza di complicazioni. Alla domande sui farmaci si deve includere qualsiasi integratore alimentare o preparato a base di erbe (ginkgo biloba, ginseng…) dato che questi possono influire sulla pressione arteriosa e sulla coagulazione. L'onestà riguardo al fumo e l’alcool è molto importante perché entrambi influenzano la capacità di guarigione e il tempo necessario al recupero.

Dopo aver esaminato la storia clinica il chirurgo valuterà le priorità e le motivazioni del paziente, affrontando tutti i suoi dubbi e tutte le sue preoccupazioni.

Al termine della visita il chirurgo indicherà le strategie terapeutiche più appropriate, spiegando i vantaggi e gli svantaggi delle diverse possibilità. A questo punto il paziente potrà prendere una decisione e, se lo desidera, verrà programmato l’intervento. La decisione di sottoporsi ad un intervento chirurgico è molto importante e deve essere valutata sempre molto attentamente.

Durante la visita i pazienti che lo desiderano possono farsi accompagnare da un familiare o da un amico.

Istruzioni per il paziente

  • Prima dell'intervento la paziente dovrà fare una mammografia o un'ecografia al seno, e i risultati dell’esame dovranno essere mostrati al chirurgo.
  • Nei giorni precedenti l’intervento il paziente non dovrà assumere aspirina o altri farmaci, compresi i prodotti di erboristeria, che possano influenzare la coagulazione. Questi farmaci sono generalmente prescritti per patologie cardiocircolatorie e la loro sospensione, o la loro sostituzione, dovrà essere valutata e autorizzata dal medico curante.
  • Nei giorni precedenti l’intervento il paziente dovrà segnalare immediatamente al chirurgo l’insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse o malattie della pelle.
  • Nel periodo preoperatorio e postoperatorio il paziente dovrà astenersi dal fumo. Nel caso in cui risultasse particolarmente difficile il paziente dovrà ridurre il più possibile il numero di sigarette fumate ed informare il chirurgo.
  • Il giorno prima dell’intervento il paziente dovrà praticare un bagno di pulizia accurato e completo; dovrà rimuovere lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi; dovrà depilare le ascelle, le braccia, la schiena e il torace.
  • A partire dalla mezzanotte del giorno prima dell’intervento il paziente non dovrà assumere cibi o bevande, se non diversamente indicato al momento del colloquio con lo specialista.
  • Il paziente dovrà indossare un indumento da notte con maniche molto comode e completamente apribile sul davanti.
  • Fin dal primo giorno postoperatorio il paziente sarà incoraggiato ad alzarsi da letto e deambulare. Questo per evitare che si formino dei coaguli di sangue a livello delle gambe.
  • Gli antibiotici devono essere presi due volte al giorno, iniziando la sera prima dell'intervento e continuando per cinque giorni, fino al termine della confezione.
  • Al momento della dimissione il paziente dovrà essere accompagnato a casa in automobile e lascerà l’ospedale con una medicazione compressiva che verrà rimossa dopo circa una settimana.
  • Una volta che il paziente viene dimesso la terapia antalgica, contro il dolore, sarà continuata con la prescrizione di paracetamolo in compresse da 1000 mg.
  • La maggior parte dei punti di sutura sono intradermici e riassorbibili, vengono degradati dall’organismo senza bisogno di essere tolti. I punti singoli che sono presenti verranno rimossi dopo circa una settimana.
  • Durante la prima settimana la paziente dovrà evitare di fare sforzi.
  • E' possibile praticare una doccia di pulizia solo dopo la rimozione di eventuali punti di sutura e comunque su indicazione del chirurgo, dopo il controllo della ferita.
  • E' consentita una cauta ripresa dell’attività sessuale, non prima di 15 giorni.
  • Dopo circa due settimane sarà possibile riprendere l’attività lavorativa, anche in base alla professione svolta.
  • Nelle prime 3 settimane postoperatorie ci si deve astenere da qualsiasi attività fisica intensa.
  • Eventuali attività sportive potranno essere riprese dopo 1 mese, salvo diversa indicazione del chirurgo.
  • Si deve evitare l’esposizione ai raggi solari della cicatrice per almeno 60 giorni. Per circa un anno si dovrà mettere sulle cicatrici una crema solare con protezione 50+, per evitare che questa assuma un colore diverso, più scuro, rispetto a quello della cute circostante.
  • Nei primi 6 mesi dopo l’intervento le cicatrici saranno più evidenti ma con il tempo miglioreranno gradualmente e, dopo circa un anno dall’intervento, perderanno il loro aspetto rossastro e rilevato. Alcuni individui sono a maggior rischio di sviluppare delle cicatrici molto evidenti (ipertrofiche, cheloidee) dopo un qualsiasi tipo di intervento, non importa quanto bene sia stata fatta la sutura o quanto scrupolosamente il paziente abbia seguito i consigli del medico. Le persone con fototipo scuro sviluppano più frequentemente degli altri delle cicatrici ipertrofiche o cheloidee perché geneticamente predisposti.

Che tipo di anestesia viene praticata?

L'anestesia è un aspetto essenziale di qualsiasi intervento chirurgico e deve essere eseguita sempre nel modo più sicuro.

L'anestesia generale è la forma più profonda di anestesia. Il paziente è addormentato, non sente dolore e non ricorda la procedura. Questo tipo di anestesia è di solito quella preferita nel lifting superiore del corpo.

La sedazione intravenosa è una combinazione di anestesia locale e di sedazione per via endovenosa. Il paziente respira in modo autonomo ma si trova in uno stato di sonno profondo durante tutta la procedura. Non sente nessun dolore e non si ricorda della procedura. La sedazione intravenosa non è usata per gli interventi di lifting superiore del corpo.

Una forma intermedia di anestesia, e relativamente nuova, è la maschera laringea (LMA, laryngeal mask airway). Con la maschera laringea il paziente respira in modo autonomo ed i gas anestetici lo mantengono addormentato durante tutta la procedura. Al termine dell’intervento i gas sono chiusi e ci si sveglia dal sonno. Il paziente non sente alcun dolore e non ricorderà la procedura. Questo tipo di anestesia è una valida alternativa all’anestesia generale, sempre che ci siano le indicazioni e le condizioni.

Cosa posso aspettarmi dal lifting superiore del corpo?

Immediatamente dopo l'intervento il paziente noterà un miglioramento importante nel profilo di tutta la porzione superiore del corpo, anche se un lieve gonfiore potrà richiedere alcune settimane prima di ridursi.

Dopo l'intervento di lifting superiore del corpo molti pazienti notano un miglioramento immediato della loro autostima, scoprono una maggiore fiducia in se stessi e si sentono completamente a loro agio in palestra, in piscina o in spiaggia.

Sarà possibile riprendere le normali attività quotidiane entro la prima settimana dopo l'intervento. Dopo circa due settimane sarà possibile riprendere l’attività lavorativa, mentre ci si deve astenere da qualsiasi attività sportiva durante il primo mese.

Quali sono i rischi e le complicanze del lifting superiore del corpo? 

  • Sieromi. Talvolta si rende necessaria l’aspirazione, anche ripetutamente, 1 o 2 volte la settimana.
  • Ematomi. Raramente si rende necessario il drenaggio dell’ematoma e il controllo dell’emostasi.
  • Infezioni, rara e in genere di scarsa entità. Necessità di antibioticoterapia per la sua risoluzione.
  • Ritardi di guarigione delle ferite e diastasi delle ferite, con formazione di ulcere e croste.
  • Espulsione del filo di sutura con dolore e rossore della zona interessata (reazione infiammatoria ai punti di sutura).
  • Asimmetria delle mammelle. Frequentemente i pazienti obesi e i pazienti che hanno avuto un calo ponderale importante presentano un’asimmetria delle mammelle che non sempre è possibile correggere completamente durante l’intervento di mastopessi.
  • Perdita della sensibilità in regione mammaria: Rara, generalmente la sensibilità viene riacquistata entro 6 settimane.
  • Necrosi del tessuto e/o del complesso areola-capezzolo. E’ una complicanza rara e si verifica quando viene compromessa la vascolarizzazione dei tessuti o in seguito alla formazione di un ematoma o di un infezione.
  • Ptosi ricorrente della mammella. Nei pazienti che hanno avuto un calo ponderale importante può verificarsi un nuovo scivolamento verso il basso del parenchima mammario a causa dell’eccessiva lassità cutanea. La cute dei pazienti è spesso atrofica e inelastica, offre uno scarso supporto al parenchima mammario.
  • Edema delle braccia. Dopo l’intervento di brachioplastica il ritorno linfatico delle braccia è temporaneamente compromesso, causando un accumulo di liquidi nei tessuti molli delle braccia, edema postoperatorio precoce.
  • Linfedema permanente del braccio. Quando viene inavvertitamente reciso uno dei vasi linfatici profondi si può sviluppare un linfedema permanente. Quando si procede alla resezione in prossimità dell’ascella è molto importante rimane molto superficiali, in modo da evitare questa complicanza che è irreversibile e incapacitante.
  • Deficit sensitivo neuropatico del braccio. Anche se nella brachioplastica la resezione è condotta superficialmente rispetto alla fascia muscolare, per evitare il danneggiamento delle strutture neurovascolari profonde, qualche nervo sensitivo cutaneo viene inevitabilmente reciso. Questo può causare la perdita di un certo grado, variabile, di sensibilità nella regione prossimale del braccio.
  • Deficit motorio neuropatico del braccio. Dato che la sutura della brachioplastica determina un effetto compressivo sulle strutture del braccio è possibile, quando vi è troppo tensione, che siano compressi anche i nervi motori profondi, in particolare il nervo ulnare. Quando ciò si verifica è necessario eliminare la tensione e seguire attentamente il recupero del paziente. Per evitare questo problema è bene non eseguire una resezione troppo aggressiva del tessuto in eccesso.
  • Difficoltà nella chiusura della ferita chirurgica della brachioplastica. Quando è stata eseguita una resezione troppo aggressiva i margini della ferita possono essere difficili da accostare. Questo problema può essere risolto mediante l’utilizzo di un lembo locale. E’ comunque sempre meglio prevenire l’insorgenza di questo problema con la tecnica delle due ellissi.
  • Cicatrici molto evidenti, abbondanti (ipertrofiche), o espansive e dolenti (cheloidee). Nelle maggior parte dei pazienti le cicatrici perderanno il loro aspetto rossastro e rilevato dopo circa un anno dall’intervento. In alcuni casi invece le cicatrici possono diventare ipertrofiche o cheloidee, un evenienza che le rende molto più evidenti. Alcuni individui sono a maggior rischio di sviluppare delle cicatrici anomale dopo un qualsiasi tipo di intervento, non importa quanto bene sia stata fatta la sutura o quanto scrupolosamente il paziente abbia seguito i consigli del medico. Le persone con un fototipo scuro sviluppano più frequentemente degli altri individui delle cicatrici ipertrofiche o cheloidee perché sono geneticamente predisposti. Le cicatrici ipertrofiche tendono a risolvere spontaneamente con il tempo e possono essere trattate con i cerotti al silicone. I cheloidi sono invece difficili da trattare e il rischio di ricorrenza è elevato. Una terapia efficace consiste nell’iniezione intralesionale di Kenacort (triamcinolone acetonide), anche se spesso si rende necessario ripeterla nel tempo.